domenica 7 giugno 2020

UN PICCOLO RIASSUNTO

In questo blog abbiamo trattato diversi temi che apparentemente possano sembrare disconnessi tra di loro, ma in realtà presentano un filo conduttore comune. Siamo partiti proprio dall’etimologia per poi passare alle diverse lingue in cui esprimiamo il termine, per poi fare un abbecedario che ci da un analisi generale sull'uso del termine sotto esame in diversi ambiti. Abbiamo analizzato le diverse tappe della filosofia, da quella greca, che abbiamo visto anche sotto l'aspetto mitologico e inventato una storia per il termine, a quella contemporanea passando per il medioevo. Non sono mancate discussioni sulla letteratura, non solo come prosa, ma anche come poesia: si è parlato di qualcosa di più classico come nel caso dello Zibaldone di Leopardi, ma anche del macro-tema “tempo” in questo ambito. Si è affrontato anche il tema dell’arte, o più in generale delle arti figurative, riportando un esempio di pubblicità e di film nel quale ritroviamo il tema centrale del blog, oltre che uno dei quadri più famosi del ‘900 artistico, con l'autore di tale opera che si propone come testimonial del termine, e un disegno che rappresenta al meglio la “linea” accompagnato dall’illusoria. Parlando di linea ovviamente non possono mancare i grafici, che rappresentano sicuramente un’applicazione che noi tutti facciamo quotidianamente, che ad esempio, vengono utilizzati nel "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del 1972, per dare delle stime chiare e intuitive di ciò di cui si parla nel testo. Un altro tema affrontato, più contemporaneo che mai è la pandemia che stiamo vivendo in questi ultimi mesi, dando una stima chiara attraverso i grafici che giornalmente vengono aggiornati,  con uno speciale ringraziamento ai medici che affrontano in prima linea questa lotta con un nemico invisibile. Abbiamo anche parlato di etica ed utopia e scritto una piccola serie tv... chissà mai se potrà prendere una vera forma! Ultimo tema, forse quello più importante per il mio percorso di studi, l’ingegneria: infatti, la linea ci permette in questo ambito di rappresentare su carta ciò che progettiamo, che produciamo, che utilizziamo. Inizialmente poteva sembrare un tema abbastanza scarno, in quanto l’impostazione mentale ci porta a ricondurre la linea al solo senso euclideo, ma come abbiamo visto nel susseguirsi dei mesi, il tema è diventato talmente ampio dal discostarsi completamente dal senso geometrico del termine: tale ampiezza prende forma in una mappa concettuale che riassume in pochi termini la vastità dell'argomento.

venerdì 5 giugno 2020

MAPPA CONCETTUALE


GEORGE



EPISODIO 1 “DUE DESTINI”
Questa è la storia di due destini che apparentemente non possono incontrarsi mai. George è un afroamericano di 47 anni che vive a New Orleans, ha una moglie e una figlia di appena 7 anni.
Paul ha 73 anni, è un imprenditore che si è arricchito grazie alla sua attività al punto da diventare un uomo molto potente negli States.
La sera del 17 gennaio George va a lavorare nella sua solita discoteca. A fine serata litiga con il proprietario che, nonostante la lunga esperienza lì, decide di licenziarlo e, per vendicarsi, dargli dei soldi finti. George, tanto grosso quanto ingenuo, non si accorge di quest’azione da parte del suo vecchio capo e torna a casa senza lavoro, e anche senza soldi.


EPISODIO 2 “QUELLE DANNATE SIGARETTE”
Paul, in quel momento, concorreva alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti: aveva basato la sua campagna elettorale su parole d’odio nei confronti delle minoranze e sull’ostentazione della sua ricchezza, e nonostante il suo essere razzista, xenofobo e arrogante, il 20 gennaio si insedia alla Casa Bianca. Con questo suo nuovo ruolo, Paul inizia sin da subito a sentirsi al di sopra di tutto e di tutti: promuove dall’inizio una politica che mirava agli interessi dei pochi, oltre ad aver subito inaugurato una stagione politica razzista e prettamente maschilista.
Il 26 gennaio George va a comprare le sigarette e, una volta arrivato il momento di pagare, dà al ragazzo dei tabacchi la banconota, che qualche sera prima gli diede il suo vecchio datore di lavoro. Il ragazzo si accorge subito della falsità della banconota e, preoccupato della possanza fisica di George, chiama la polizia. Una volta arrivati sul posto e dopo aver intercettato George, che nel frattempo era rientrato in macchina per ritornare a casa o per lasciare qualche curriculum in giro, lo intimidano a scendere. Il ragazzone scende spaventatissimo ma con la consapevolezza di non aver fatto nulla e, a quel punto, i 3 poliziotti si gettano addosso al povero George per immobilizzarlo: uno dei tre, un certo Thomas, blocca George dal collo col suo ginocchio per 10 minuti fino a lasciarlo senza respiro: le ultime parole di George sono state “I can’t breathe, mum mum” e dopo… silenzio. George è morto.
Ciò che ci resta è solo il video di un passante che ha ripreso la scena per gli interi e strazianti dieci minuti, il quale decide di postarlo subito in rete. Nel giro di poche ore il video diventa virale raggiungendo utenti anche al di fuori del continente americano.

EPISODIO 3 “LA RINUNCIA”
Proprio in quel momento, Paul sta effettuando un tour della Casa Bianca per prendere familiarità con l’immensa casa in cui vivrà per i suoi prossimi quattro anni di vita.
Nel frattempo, sul web, il video continua a raccogliere visualizzazioni su visualizzazioni.
Dal giorno dopo in tutti gli Usa si diffondono manifestazioni pacifiche: combattere per sentire un sapore unico, quello della libertà. Nei primi giorni di manifestazione la situazione è abbastanza sotto controllo, ma nei giorni successivi i manifestanti crescono sempre più, e così la polizia per sedare le manifestazioni inizia ad utilizzare la violenza. Nonostante ciò, nessuno ha intenzione di mollare, bianchi e neri uniti per perseguire un unico obiettivo. 
Dopo mesi di manifestazioni Paul prese una decisione che sorprese un po’ tutti: in una conferenza stampa dichiarò di estraniarsi da tutte le sue teorie razziste esposte fino a quel momento e, anzi, di volersi impegnare in prima persona affinché queste persone ottenessero pari diritti, non solo modificando l’apparato costituzionale, ma andando a sensibilizzare in prima persona la popolazione statunitense, da nord a sud da est a ovest.
George e Paul: due linee perfettamente parallele, destinate a non incontrarsi mai, ma, grazie all’aiuto l’uno dell’altro, hanno cambiato per sempre le sorti di un paese, e forse, del mondo intero.

LINEA DI PRINCIPIO


La filosofia, sia occidentale che orientale, ha da sempre riservato un notevole spazio all’etica, da Socrate a Bobbio. “Etica” deriva dal greco ethos, che sta a significare il comportamento che l’uomo apprende dall’ambiente socio-politico in cui vive, quindi la applichiamo in tutte le azioni che pensiamo e facciamo. È sicuramente una “linea di principio” che ognuno di noi deve seguire, un’imperativo categorico in termini kantiani. Parlando ad esempio della filosofia pratica, all’etica non è possibile applicare una rigidità come quella che implica la matematica, ma l’eticità deriva dall’esperienza, e in quanto tale, non può che essere imperfetta. Cosa completamente diversa ci viene detta dall’etica cristiana, la quale si basa sull’amore verso il prossimo attraverso cui esprimiamo amore verso il Creatore. Altra visione è quella di Kant, che vede l’etica come un metodo applicabile solo a priori, non dipendente dall’esperienza, e il suo scopo è quello di stabilire il principio fondamentale della metafisica della morale. Un tema invece molto attuale che incrocia l’eticità è quello della guerra giusta, analizzata e rivista più volte da Norberto Bobbio. Egli riteneva che alcune guerre fossero giuste, come la Guerra del Golfo, giustificando l’intervento da parte di George Bush senior come applicazione del principio di legittima difesa, anche se, giustamente, sconfessò il suo appoggio a questa guerra in quanto fu condotta in modo eticamente errato.  


ZIBALDONE DI PENSIERI


Giacomo Leopardi è sicuramente il maggior poeta dell’800, che, storicamente vive durante il Romanticismo, ma si discosta completamente da questa corrente, a tal punto da essere considerato quasi come il padre della poesia moderna. Egli occupa anche un ruolo molto importante a livello filosofico, anche se molto spesso questo aspetto viene trascurato. La sua maggiore opera filosofica, oltre che letteraria, è sicuramente lo “Zibaldone di pensieri”, nel quale raccoglie ragionamenti e brevi scritti su argomenti vari. Se abbandoniamo il concetto di linea euclidea e la vediamo più come una logica da seguire, troviamo diversi rifermenti in questo senso. A questo proposito egli muove una critica nei confronti di Ludovico di Breme, scrittore suo contemporaneo: Leopardi vede nei ragionamenti del Breme la “linea del suo ragionamento torcersi e piegare”, perché avendo perso il filo logico del suo pensiero, si rifugia ne “l’angustia del metafisico”. Secondo di Breme esistono due tipi di immaginazione. Quella, tanto lodata, degli antichi in realtà era ignorantissima su ogni cagione: essi di ogni accidente fecero poesia, poiché, non avendo alcuna conoscenza scientifica, tendevano a interpretare ogni evento naturale con la poesia, la mitologia. L'uomo moderno quindi non può far proprio questo modello di poesia, valido per un'altra epoca. L'immaginazione moderna si basa sulla conoscenza della realtà e su un metodo logico. Tipico dell'immaginazione moderna è il patetico, che non è né malinconico né lugubre, ma è legato al sentimento ed è svelamento della natura. La bravura del poeta, secondo Leopardi, risiede nell’utilizzare per bene l’illusione e “se il poeta non può illudere non è più poeta.[…] Quando uno di noi si mette a leggere una poesia sapendo di dover esser sedotto e desiderando di esserlo, tanto crede al più falso quanto al meno falso, tanto crede al Milton quanto a Omero, tanto agli spettri del Bürger quanto all’inferno dell’Odissea e dell’Eneide”.

UTOPIA


L’utopia costituisce l’oggetto di un’aspirazione ideale non suscettibile di realizzazione pratica. Questo concetto è molto utilizzato anche a livello politico, basti pensare alle teorie esposte da Marx nella sua opera “Il Capitale”. Agganciandomi proprio a quelle teorie, aspiro a una società che agisce seguendo un filo logico, che persegua il bene comune, allontanando completamente l’interesse personale che ci potrebbe essere dietro una qualunque azione, dalla più infima alla più importante. L’unica cosa che deve reggere questa società è un filo che pian piano, con il passare del tempo, deve passare dall’avere lo spessore di un capello allo spessore delle corde che permettono l’attracco delle grandi navi nei porti. Tale filo però non deve essere teso, altrimenti potrebbe spezzarsi, ma deve essere sufficientemente lento da poter permettere uno sviluppo che possa perpetuarsi nel tempo. Fin quando l'uomo dominerà sulla Terra, non sarà possibile applicare alla realtà questo tipo di società, in quanto l'uomo per sua natura è egoista, anche quando crede di non esserlo. 

FILOSOFIA CONTEMPORANEA


Lineamenti di filosofia del diritto è un’opera filosofica pubblicata da Hegel nel 1820, nel quale troviamo la sintesi del suo pensiero. Oltre che a trovare riflessioni sulla moralità, eticità e diritto, sono molto importanti anche le parole sullo stato: esso rappresenta la sintesi di famiglia e società civile, collegandosi cronologicamente alla fine dell’ethos, ma è presente logicamente sin dall’inizio. Lo stato rappresenta “la realtà dell’idea etica”, ma non è una somma di volontà individuali, ma è “Spirito vivente”. Inoltre, non è inteso come un luogo di pace perpetua: arte, filosofia e religione nascono proprio per contrapporsi alla dialettica dello stato. Per quanto riguarda la guerra, viene vista come un atto necessario per determinare rapporti di forza ed è intesa come o legittima difesa o extrema ratio, cioè il momento in cui il cittadino si sottomette a una norma necessaria e universale. In linea di principio, allo Stato non spetta di occuparsi di politica interna, ma non può essere indifferente a tutto ciò che accade in politica interna. Infine, la guerra, secondo Hegel, è un male necessario, ma non è l’unica fonte di dignità per l’uomo: combattendo, rinuncia alla proprietà e alla propria vita per lo Stato, spendendosi per un ideale nobile, mosso non dall’egoismo, ma dal raggiungimento di un bene comune. Sicuramente questa visione si contrappone al pensiero pacifista di Kant, ma ai giorni nostri è spesso applicata, ad esempio basta pensare agli Stati Uniti, dove il presidente si occupa principalmente di politica estera.