venerdì 5 giugno 2020

GEORGE



EPISODIO 1 “DUE DESTINI”
Questa è la storia di due destini che apparentemente non possono incontrarsi mai. George è un afroamericano di 47 anni che vive a New Orleans, ha una moglie e una figlia di appena 7 anni.
Paul ha 73 anni, è un imprenditore che si è arricchito grazie alla sua attività al punto da diventare un uomo molto potente negli States.
La sera del 17 gennaio George va a lavorare nella sua solita discoteca. A fine serata litiga con il proprietario che, nonostante la lunga esperienza lì, decide di licenziarlo e, per vendicarsi, dargli dei soldi finti. George, tanto grosso quanto ingenuo, non si accorge di quest’azione da parte del suo vecchio capo e torna a casa senza lavoro, e anche senza soldi.


EPISODIO 2 “QUELLE DANNATE SIGARETTE”
Paul, in quel momento, concorreva alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti: aveva basato la sua campagna elettorale su parole d’odio nei confronti delle minoranze e sull’ostentazione della sua ricchezza, e nonostante il suo essere razzista, xenofobo e arrogante, il 20 gennaio si insedia alla Casa Bianca. Con questo suo nuovo ruolo, Paul inizia sin da subito a sentirsi al di sopra di tutto e di tutti: promuove dall’inizio una politica che mirava agli interessi dei pochi, oltre ad aver subito inaugurato una stagione politica razzista e prettamente maschilista.
Il 26 gennaio George va a comprare le sigarette e, una volta arrivato il momento di pagare, dà al ragazzo dei tabacchi la banconota, che qualche sera prima gli diede il suo vecchio datore di lavoro. Il ragazzo si accorge subito della falsità della banconota e, preoccupato della possanza fisica di George, chiama la polizia. Una volta arrivati sul posto e dopo aver intercettato George, che nel frattempo era rientrato in macchina per ritornare a casa o per lasciare qualche curriculum in giro, lo intimidano a scendere. Il ragazzone scende spaventatissimo ma con la consapevolezza di non aver fatto nulla e, a quel punto, i 3 poliziotti si gettano addosso al povero George per immobilizzarlo: uno dei tre, un certo Thomas, blocca George dal collo col suo ginocchio per 10 minuti fino a lasciarlo senza respiro: le ultime parole di George sono state “I can’t breathe, mum mum” e dopo… silenzio. George è morto.
Ciò che ci resta è solo il video di un passante che ha ripreso la scena per gli interi e strazianti dieci minuti, il quale decide di postarlo subito in rete. Nel giro di poche ore il video diventa virale raggiungendo utenti anche al di fuori del continente americano.

EPISODIO 3 “LA RINUNCIA”
Proprio in quel momento, Paul sta effettuando un tour della Casa Bianca per prendere familiarità con l’immensa casa in cui vivrà per i suoi prossimi quattro anni di vita.
Nel frattempo, sul web, il video continua a raccogliere visualizzazioni su visualizzazioni.
Dal giorno dopo in tutti gli Usa si diffondono manifestazioni pacifiche: combattere per sentire un sapore unico, quello della libertà. Nei primi giorni di manifestazione la situazione è abbastanza sotto controllo, ma nei giorni successivi i manifestanti crescono sempre più, e così la polizia per sedare le manifestazioni inizia ad utilizzare la violenza. Nonostante ciò, nessuno ha intenzione di mollare, bianchi e neri uniti per perseguire un unico obiettivo. 
Dopo mesi di manifestazioni Paul prese una decisione che sorprese un po’ tutti: in una conferenza stampa dichiarò di estraniarsi da tutte le sue teorie razziste esposte fino a quel momento e, anzi, di volersi impegnare in prima persona affinché queste persone ottenessero pari diritti, non solo modificando l’apparato costituzionale, ma andando a sensibilizzare in prima persona la popolazione statunitense, da nord a sud da est a ovest.
George e Paul: due linee perfettamente parallele, destinate a non incontrarsi mai, ma, grazie all’aiuto l’uno dell’altro, hanno cambiato per sempre le sorti di un paese, e forse, del mondo intero.

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