sabato 11 aprile 2020

<<Supponi allora di prendere una linea tagliata in due segmenti disuguali, e dividi ancora con lo stesso criterio entrambi i segmenti, quello della specie visibile e quello della specie intellegibile. In base al rapporto reciproco di chiarezza e oscurità, nella parte visibile avrai uno dei due segmenti costituito da immagini; e per immagini intendo in primo luogo le ombre, poi i riflessi nell’acqua e in tutti i corpi compatti, lisci e lucidi, e ogni fenomeno del genere, se comprendi>>.
[Platone, Repubblica, Libro VI, IV secolo a.C.]


Platone, in questo passo, analizza da un punto di vista filosofico la geometria euclidea, che proprio in quel periodo aveva trovato la sua concretizzazione. Infatti, il filosofo paragona il nostro mondo a una linea tagliata in due segmenti. Inoltre, dando uno sguardo generale alla filosofia platonica possiamo vedere come questo discorso viene spesso ripreso: basti pensare, ad esempio, alla divisione tra Iperuranio e mondo sensibile (aspetto analizzato nel “Fedro”), oppure alla tripartizione dell’anima tra anima razionale, irascibile e concupiscibile.

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