<<Supponi allora di prendere una linea
tagliata in due segmenti disuguali, e dividi ancora con lo stesso criterio
entrambi i segmenti, quello della specie visibile e quello della specie
intellegibile. In base al rapporto reciproco di chiarezza e oscurità, nella
parte visibile avrai uno dei due segmenti costituito da immagini; e per
immagini intendo in primo luogo le ombre, poi i riflessi nell’acqua e in tutti
i corpi compatti, lisci e lucidi, e ogni fenomeno del genere, se comprendi>>.
[Platone,
Repubblica, Libro VI, IV secolo a.C.]
Platone, in questo passo,
analizza da un punto di vista filosofico la geometria euclidea, che proprio in
quel periodo aveva trovato la sua concretizzazione. Infatti, il filosofo
paragona il nostro mondo a una linea tagliata in due segmenti. Inoltre, dando
uno sguardo generale alla filosofia platonica possiamo vedere come questo
discorso viene spesso ripreso: basti pensare, ad esempio, alla divisione tra
Iperuranio e mondo sensibile (aspetto analizzato nel “Fedro”), oppure alla
tripartizione dell’anima tra anima razionale, irascibile e concupiscibile.
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