In questo
blog abbiamo trattato diversi temi che apparentemente possano sembrare
disconnessi tra di loro, ma in realtà presentano un filo conduttore comune.
Siamo partiti proprio dall’etimologia per poi passare alle diverse lingue in cui esprimiamo il termine, per poi fare un abbecedario che ci da un analisi generale sull'uso del termine
sotto esame in diversi ambiti. Abbiamo analizzato le diverse tappe della
filosofia, da quella greca, che abbiamo visto anche sotto l'aspetto mitologico e inventato una storia per il termine, a quella contemporanea passando per il medioevo. Non sono mancate discussioni sulla letteratura, non solo
come prosa, ma anche come poesia: si è parlato di qualcosa di più classico come nel caso
dello Zibaldone di Leopardi, ma anche del macro-tema “tempo” in questo ambito. Si è affrontato anche il tema
dell’arte, o più in generale delle arti figurative, riportando un esempio
di pubblicità e di film nel quale ritroviamo il tema centrale del blog, oltre
che uno dei quadri più famosi del ‘900 artistico, con l'autore di tale
opera che si propone come testimonial del termine, e un disegno che rappresenta al meglio la “linea” accompagnato
dall’illusoria. Parlando di linea ovviamente non possono mancare i grafici,
che rappresentano sicuramente un’applicazione che noi tutti facciamo
quotidianamente, che ad esempio, vengono utilizzati nel "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del 1972, per
dare delle stime chiare e intuitive di ciò di cui si parla nel testo. Un altro
tema affrontato, più contemporaneo che mai è la pandemia che stiamo vivendo in
questi ultimi mesi, dando una stima chiara attraverso i grafici che giornalmente vengono aggiornati, con uno
speciale ringraziamento ai medici che affrontano in prima linea questa lotta
con un nemico invisibile. Abbiamo anche parlato di etica ed utopia e scritto una piccola serie tv... chissà mai se potrà prendere una vera forma! Ultimo
tema, forse quello più importante per il mio percorso di studi, l’ingegneria: infatti, la linea ci permette in questo ambito di
rappresentare su carta ciò che progettiamo, che produciamo, che utilizziamo.
Inizialmente poteva sembrare un tema abbastanza scarno, in quanto
l’impostazione mentale ci porta a ricondurre la linea al solo senso euclideo,
ma come abbiamo visto nel susseguirsi dei mesi, il tema è diventato talmente
ampio dal discostarsi completamente dal senso geometrico del termine: tale
ampiezza prende forma in una mappa concettuale che riassume in pochi termini la
vastità dell'argomento.
LINEA
domenica 7 giugno 2020
venerdì 5 giugno 2020
GEORGE
EPISODIO
1 “DUE DESTINI”
Questa
è la storia di due destini che apparentemente non possono incontrarsi mai.
George è un afroamericano di 47 anni che vive a New Orleans, ha una
moglie e una figlia di appena 7 anni.
Paul
ha 73 anni, è un imprenditore che si è arricchito grazie alla sua attività al
punto da diventare un uomo molto potente negli States.
La
sera del 17 gennaio George va a lavorare nella sua solita discoteca. A fine
serata litiga con il proprietario che, nonostante la lunga esperienza lì,
decide di licenziarlo e, per vendicarsi, dargli dei soldi finti. George, tanto
grosso quanto ingenuo, non si accorge di quest’azione da parte del suo vecchio
capo e torna a casa senza lavoro, e anche senza soldi.
EPISODIO
2 “QUELLE DANNATE SIGARETTE”
Paul,
in quel momento, concorreva alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti: aveva
basato la sua campagna elettorale su parole d’odio nei confronti delle
minoranze e sull’ostentazione della sua ricchezza, e nonostante il suo essere
razzista, xenofobo e arrogante, il 20 gennaio si insedia alla Casa Bianca. Con
questo suo nuovo ruolo, Paul inizia sin da subito a sentirsi al di sopra di
tutto e di tutti: promuove dall’inizio una politica che mirava agli interessi
dei pochi, oltre ad aver subito inaugurato una stagione politica razzista e
prettamente maschilista.
Il
26 gennaio George va a comprare le sigarette e, una volta arrivato il momento
di pagare, dà al ragazzo dei tabacchi la banconota, che qualche sera prima gli
diede il suo vecchio datore di lavoro. Il ragazzo si accorge subito della
falsità della banconota e, preoccupato della possanza fisica di George, chiama
la polizia. Una volta arrivati sul posto e dopo aver intercettato George, che
nel frattempo era rientrato in macchina per ritornare a casa o per lasciare qualche
curriculum in giro, lo intimidano a scendere. Il ragazzone scende spaventatissimo ma con la consapevolezza di
non aver fatto nulla e, a quel punto, i 3 poliziotti si gettano addosso al
povero George per immobilizzarlo: uno dei tre, un certo Thomas, blocca George
dal collo col suo ginocchio per 10 minuti fino a lasciarlo senza respiro: le
ultime parole di George sono state “I can’t breathe, mum mum” e dopo… silenzio.
George è morto.
Ciò
che ci resta è solo il video di un passante che ha ripreso la scena per gli
interi e strazianti dieci minuti, il quale decide di postarlo subito in rete.
Nel giro di poche ore il video diventa virale raggiungendo utenti anche al di
fuori del continente americano.
EPISODIO
3 “LA RINUNCIA”
Proprio
in quel momento, Paul sta effettuando un tour della Casa Bianca per prendere
familiarità con l’immensa casa in cui vivrà per i suoi prossimi quattro anni di
vita.
Nel
frattempo, sul web, il video continua a raccogliere visualizzazioni su
visualizzazioni.
Dal
giorno dopo in tutti gli Usa si diffondono manifestazioni pacifiche: combattere
per sentire un sapore unico, quello della libertà. Nei primi giorni di
manifestazione la situazione è abbastanza sotto controllo, ma nei giorni successivi
i manifestanti crescono sempre più, e così la polizia per sedare le manifestazioni inizia ad utilizzare la violenza. Nonostante ciò, nessuno ha
intenzione di mollare, bianchi e neri uniti per perseguire un unico obiettivo.
Dopo mesi di manifestazioni Paul prese una decisione che sorprese un po’ tutti: in una conferenza stampa dichiarò di estraniarsi da tutte le sue teorie razziste esposte fino a quel momento e, anzi, di volersi impegnare in prima persona affinché queste persone ottenessero pari diritti, non solo modificando l’apparato costituzionale, ma andando a sensibilizzare in prima persona la popolazione statunitense, da nord a sud da est a ovest.
Dopo mesi di manifestazioni Paul prese una decisione che sorprese un po’ tutti: in una conferenza stampa dichiarò di estraniarsi da tutte le sue teorie razziste esposte fino a quel momento e, anzi, di volersi impegnare in prima persona affinché queste persone ottenessero pari diritti, non solo modificando l’apparato costituzionale, ma andando a sensibilizzare in prima persona la popolazione statunitense, da nord a sud da est a ovest.
George e Paul: due linee
perfettamente parallele, destinate a non incontrarsi mai, ma, grazie all’aiuto
l’uno dell’altro, hanno cambiato per sempre le sorti di un paese, e forse, del
mondo intero.
LINEA DI PRINCIPIO
La filosofia, sia occidentale che orientale, ha da sempre riservato un notevole spazio all’etica, da Socrate a Bobbio. “Etica” deriva dal greco ethos, che sta a significare il comportamento che l’uomo apprende dall’ambiente socio-politico in cui vive, quindi la applichiamo in tutte le azioni che pensiamo e facciamo. È sicuramente una “linea di principio” che ognuno di noi deve seguire, un’imperativo categorico in termini kantiani. Parlando ad esempio della filosofia pratica, all’etica non è possibile applicare una rigidità come quella che implica la matematica, ma l’eticità deriva dall’esperienza, e in quanto tale, non può che essere imperfetta. Cosa completamente diversa ci viene detta dall’etica cristiana, la quale si basa sull’amore verso il prossimo attraverso cui esprimiamo amore verso il Creatore. Altra visione è quella di Kant, che vede l’etica come un metodo applicabile solo a priori, non dipendente dall’esperienza, e il suo scopo è quello di stabilire il principio fondamentale della metafisica della morale. Un tema invece molto attuale che incrocia l’eticità è quello della guerra giusta, analizzata e rivista più volte da Norberto Bobbio. Egli riteneva che alcune guerre fossero giuste, come la Guerra del Golfo, giustificando l’intervento da parte di George Bush senior come applicazione del principio di legittima difesa, anche se, giustamente, sconfessò il suo appoggio a questa guerra in quanto fu condotta in modo eticamente errato.
ZIBALDONE DI PENSIERI

UTOPIA
L’utopia costituisce
l’oggetto di un’aspirazione ideale non suscettibile di realizzazione pratica. Questo concetto è molto utilizzato anche a livello politico, basti pensare alle
teorie esposte da Marx nella sua opera “Il Capitale”. Agganciandomi proprio a
quelle teorie, aspiro a una società che agisce seguendo un filo logico, che
persegua il bene comune, allontanando completamente l’interesse personale che
ci potrebbe essere dietro una qualunque azione, dalla più infima alla più
importante. L’unica cosa che deve reggere questa società è un filo che pian
piano, con il passare del tempo, deve passare dall’avere lo spessore di un
capello allo spessore delle corde che permettono l’attracco delle grandi navi
nei porti. Tale filo però non deve essere teso, altrimenti potrebbe spezzarsi,
ma deve essere sufficientemente lento da poter permettere uno sviluppo che
possa perpetuarsi nel tempo. Fin quando l'uomo dominerà sulla Terra, non sarà possibile applicare alla realtà questo tipo di società, in quanto l'uomo per sua natura è egoista, anche quando crede di non esserlo.
FILOSOFIA CONTEMPORANEA
“Lineamenti di filosofia del diritto” è un’opera
filosofica pubblicata da Hegel nel 1820, nel quale troviamo la sintesi del suo
pensiero. Oltre che a trovare riflessioni sulla moralità, eticità e diritto,
sono molto importanti anche le parole sullo stato: esso rappresenta la sintesi di
famiglia e società civile, collegandosi cronologicamente alla fine dell’ethos,
ma è presente logicamente sin dall’inizio. Lo stato rappresenta “la realtà dell’idea
etica”, ma non è una somma di volontà individuali, ma è “Spirito vivente”. Inoltre,
non è inteso come un luogo di pace perpetua: arte, filosofia e religione
nascono proprio per contrapporsi alla dialettica dello stato. Per quanto riguarda
la guerra, viene vista come un atto necessario per determinare rapporti di forza
ed è intesa come o legittima difesa o extrema ratio, cioè il momento in cui il
cittadino si sottomette a una norma necessaria e universale. In linea di
principio, allo Stato non spetta di occuparsi di politica interna, ma non può
essere indifferente a tutto ciò che accade in politica interna. Infine, la
guerra, secondo Hegel, è un male necessario, ma non è l’unica fonte di dignità
per l’uomo: combattendo, rinuncia alla proprietà e alla propria vita per lo
Stato, spendendosi per un ideale nobile, mosso non dall’egoismo, ma dal raggiungimento
di un bene comune. Sicuramente questa visione si contrappone al pensiero
pacifista di Kant, ma ai giorni nostri è spesso applicata, ad esempio basta pensare agli Stati Uniti, dove il presidente si occupa principalmente di politica estera.
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